DISFUNZIONI DELLA COLONNA
CERVICALE POSSONO CAUSARE:

Drawing (4) Dolore e rigidità
Drawing (4) Tensione muscolare
Drawing (4) Cervico-brachialgia
Drawing (4) Mal di testa ed emicrania
Drawing (4) Vertigine e instabilità
Drawing (4) Discinesia scapolo-omerale


PER OGNI CENTIMETRO DI AVANZAMENTO DEL CAPO,
IL CARICO SUL COLLO AUMENTA DEL 50%

“Il 90% degli stimoli che riceve il cervello proviene dal movimento della colonna vertebrale”

Dr. Roger Sperry, Premio Nobel per la ricerca in Medicina

La colonna cervicale è un segmento incredibilmente interessante: per quanto possa sembrare in piccolo cio’ che è presente a livello lombare, le sue caratteristiche e relazioni giustificano i numerosi problemi che da essa possono dipendere. Il cranio ed il suo contenuto agiscono come una forza applicata all’estremo di una leva (il collo). Il problema è che il peso della testa non è da poco, e grava sulle vertebre cervicali, meno stabili rispetti a quelle toraciche e lombari perché devono garantire un ampio range di movimento.

Upper-Cervical-Neurology-Brain-Stem

Il rachide cervicale è una zona assai delicata per la presenza del cervello. Gia’, pochi sanno che il cervello non è contenuto interamente all’interno del cranio, ma termina tra la prima e la seconda vertebra cervicale. Gli stretti rapporti anatomico-funzionali in questa sede determinano il ruolo della cervicale nel mal di testa, nelle sindromi vertiginose, e raramente anche nel caso di acufene. Il movimento della zona cervicale è fondamentale perché insieme al movimento oculare ci permette di orientare il capo ed esplorare lo spazio attorno al nostro corpo. La presenza di cervicalgia rappresenta un problema non da poco, nello specifico la 4° causa di disabilità al mondo, proprio a causa della perdita di motilità del capo

Per quanto ossa, muscoli e legamenti possano venire danneggiati da patologie di tipo infiammatorio, genetico e degenerativo, la stragrande maggioranza delle volte i problemi dell’apparato locomotore sono di natura meccanica, ed è così anche per il rachide cervicale. Grossolanamente, i problemi meccanici possono essere divisi in macro-traumatismi (trasferimento di alta energia in poco tempo, ad esempio un colpo di frusta) e in micro-traumatismi (stare fermi ad un computer 8 ore al giorno). Entrambi alterano la biomeccanica del movimento cervicale. 

La verità è che il modo in cui usiamo le nostre vertebre, oggigiorno, è assai lontano da quel che facevamo anche solo 100 anni fa. Ci siamo evoluti per saltare, correre, cacciare, non certo per stare seduti dietro ad una scrivania o per flettere il capo su un cellulare: oggi ne paghiamo le spese.

La soluzione? Riportare le vertebre cervicali a fare quello per cui sono strutturate: il movimento.

La manipolazione vertebrale e l’esercizio terapeutico sono due strategie efficaci e complementari per raggiungere questo risultato. Durante la manipolazione vertebrale, il movimento delle articolazioni vertebrali invia un segnale al cervello, come quando si bussa ad una porta. Il messaggio è “questa zona si può muovere anche in questa direzione”. Il cervello apprende, tramite la stimolazione dei recettori articolari presenti su ciascuna vertebra, e gradualmente riprende controllo di una zona “persa”, visto che l'assenza di movimento privava il cervello di uno stimolo importante. Ecco perché laser, ultrasuoni, tecar e le varie forme di terapia fisica non sono efficaci e pertanto non raccomandate.

Movimento, movimento e ancora movimento. Ci rendiamo conto della sua importanza solo quando lo perdiamo. Aspettiamo che il dolore diminuisca senza far niente e invece contribuiamo a cronicizzarlo giorno dopo giorno.

E’ venuto il momento di rompere questo circolo vizioso.

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